Il massiccio dell’Andringitra è un affioramento di granito nel centro-sud del Madagascar caratterizzato da alte montagne, valli profonde e crinali.

Già i primi esploratori a inizio novecento avevano evidenziato l’importanza ecologica dell’Andringitra e nel 1927, la parte centrale del massiccio fu dichiarata riserva naturale.

Tuttavia la zona rimase abbastanza sconosciuta fino agli anni 90, da quando il Parco Nazionale fu istituito dalle autorità del Madagascar.

 

Si estende su una superficie di 311 km² ed è suddiviso in tre ecosistemi: foreste pluviali a bassa quota, bosco di montagna e vegetazione d’alta quota. Il parco si trova nella Provincia di Fianarantsoa, a 47 km a sud di Ambalavao.

 

E’ anche uno dei luoghi a più elevata biodiversità e endemismo di tutto il MadagascarQuesto parco è infatti habitat di oltre 100 specie diverse di uccelli, più di 50 specie di mammiferi, tra cui 13 di lemuri (il catta è in particolare molto presente), 55 specie di rane e oltre 1.000 piante. La sua altezza massima è raggiunta dal Pic Boby, alto 2.658 m, che è la seconda vetta più alta del Madagascar.

 

E ‘anche un importante anello di congiunzione della più lunga catena ininterrotta di foresta pluviale rimasta in Madagascar.

Ci sono tre gruppi culturali che vivono entro i confini del parco, ognuno dei quali ha la propria identità e vive in un certo habitat locale. Le foreste tropicali a est ospitano il gruppo etnico dei Bara Haronga, che vivono essenzialmente di un’agricoltura di sussistenza basata sul riso. I Betsileo vivono alle pendici settentrionali del massiccio e hanno sviluppato un sistema di irrigazione per la coltivazione del riso sui fianchi della montagna. I Bara ad ovest e a sud utilizzano la savana come pascoli per il loro bestiame.

Il clima va da quello umido tropicale a oriente con foreste pluviali di pianura, a temperature estreme alle altitudini più elevate, che possono scendere a -8 ° C.

 

Ci sono due piste per accedere al parco al momento. Una da Ambalavao a Antanifotsy. L’altra inizia a 37 km sulla RN 7 da Ambalavao vicino al villaggio di Tanambao. Un 4×4 è indispensabile, in quanto non è possibile raggiungere l’Andringitra con mezzi pubblici.

Ci sono due uffici ANGAP, uno situato a Antanifotsy (Namoly) e l’altro a Morarano (vicino al Campo Catta). L’ingresso del parco costa Ar 10.000 per un giorno, Ar 15.000 per due giorni, Ar 20.000 per tre giorni e Ar 25.000 per quattro giorni. Le tariffe delle guida sono impostate a seconda del tour prescelto. Se si effettua una giornata di trekking, molto probabilmente avrete bisogno di un portatore supplementare.

 

 

Ci sono diversi circuiti all’interno del parco. I percorsi di questo parco sono mantenuti in uno stato molto buono.

Asaramanitra: questa pista lunga 6 km porta a una bella cascata alta 300m che passa attraverso una fitta foresta.

 

Diavolana: Il trekking Diavolana parte inizia dal campeggio principale. La foresta iniziale viene lentamente sostituita da prati alpini (SICURO CHE SI POSSANO DEFINIRE ALPINI?) coperti da orchidee alla fine della stagione delle piogge. Il percorso passa per due cascate chiamate la Riambavy (la regina) e Riandahy (il re), considerate cascate sacre, che scendonoe per 250m lungo la scarpata. Si dice che queste cascate siano di essere l’incarnazione di una coppia reale che non poteva concepire un bambino; la coppia salì . Salirono fino alle cascate con un guaritore spirituale e sacrificòarono uno zebù bianco agli antenati, in modo da poter avereconcepire un bambino. Quando il percorso prende altitudine, i picchi di granito e le erosioni nella scarpata dominano la vista. Nel punto più alto, 2.100 m, c’è una lastra di roccia che funge da areapunto di picnic e offre un’ ottimao basepunto di osservazione per avvistare i lemuri dalla coda ad anelli sulle rocce di fronte. Questi lemuri di alta montagna sono caratterizzati da una pelliccia più spessa dei loro simili cresciuti piuma spesso per proteggersi contro il freddo di questo habitat di alta quota. L’intero tour dura circa 10 ore, è faticoso, ma sicuramente rappresenta uno una deidelle più bei lle trekkingtrakcking della zona!

 

Imarivolanitra salire (salita di Pic Boby):   La vista da Pic Boby offre un panorama mozzafiato su blocchi di granito liscio e sule risaie della tribù Betsileo. Di solito questo tour è fatto in due giorni partendo  dal campeggio principale. Il primo giorno il percorso segue lo stesso circuito delche il percorso Diavalona. Ma dopo essere arrivati ​​a una biforcazione sulle cascate, gli escursionisti proseguono verso un ripido sentiero che lascia la foresta e che esce sul pianoro Andohariana e sale poi ulteriormente su un altopiano ancora più alto dietro delle cime di granito, dove si trova il secondo campo base. Al secondo giorno si sale al Pic Boby molto presto la mattina (verso le 06:00). Bisogna attraversare un fiume e si segue il sentiero che costeggia il pendio. Il percorso è segnato da “uomini di pietra”. La salita dura circa due o tre ore, a seconda del vostro ritmo. Il picco, che è la vetta più alta accessibile del paese, è facile da scalare. La montagna prende il nome da un cane (il nome malgascio è Imarivolanitra). Si dice che un botanico francese fosse accampato nel 1920 con il suo cane chiamato Boby sotto la cima. Una notte Boby si è perseo. Il ricercatore, L’investigatore, che aveva sentito il suo cane abbaiare nella nebbia, ha cercòato di trovare il cane, m. Ma, invece di trovare lui, raggiunse ha raggiunto la vetta della montagna.

 

Imaitso: Questo percorso conduce alle foreste primarie che costituiscono costruiscono est il corridoio orientale del parco. Il circuito è lungo 14 km e di solito comporta 8-9 ore di cammino attraverso un ambiente umido.

 

Isahavato: Ishavato è il nome di un altopiano in alta quota, dove crescono alcune specie di palme rare crescono. È inoltre possibile visitare una cascata nelle vicinanze e di ammirare lo splendido tramonto sulle pianure rocciose sottostanti. Il circuito è lungo 15 km e può richiedere circa 12 ore per essere completato. Per lo più si tratterà di fare una notte in campeggio.