Sulla costa sud-ovest del Madagascar vive un gruppo etnico che è strettamente legato con il mare, i Vezo. Il termine Vezo significa canottaggio. Essi credono che l’ambiente è gestito da un dio onnipresente sopra di tutti, che gestisce il clima, il tempo e la natura in generale. Per i Vezo, il mare, è la vita stessa, è la fonte di sostentamento, c’è anche un proverbio: “Vezo Nenga-Daka, Raha tsy misy Vitany”, cioè senza una piroga Vezo non può fare nulla. I Vezo usano una canoa tradizionale di origine indonesiana che testimonia le radici lontane del gruppo etnico. Ricavato da un tronco d’albero, ha una vela quadra e un singolo pendolo. Usano anche il veliero schooner-rigged di origine europea. Le canoe si costruiscono, utilizzando tecniche di un altro secolo o millennio tramandata dai loro antenati, e che hanno cambiato poco da allora. Gli strumenti sono ugualmente rimasti. La costruzione di una canoa è accompagnato da vari riti tradizionali, dal momento dell’accesso nella foresta per ricavare il tronco, che richiede l’aiuto di un sensitivo a cercare la benedizione del Creatore e gli antenati in modo che essi la rendano forte e durevole. Il proprietario stesso deve essere purificato prima di smaltire la sua nuova barca. I Vezo dunque vivono di pesca, durante i mesi favorevoli quando il mare è navigabile, vanno a pescare lontano, tra le grandi ricche risorse del fondo. Durante questi viaggi, si fermano sulle isole o spiagge costiere per ritrovare il respiro. Frutti di mare e crostacei in particolare sulla scogliera piatta, pesce o polpo, cetrioli di mare, ricci di mare.