Montagne d’ambre

Localizzata a circa 30 chilometri a sud di Diego Suarez, la “Montagne d’Ambre” costituisce un complesso di aree protette di 23.000 ettari che comprendono l’omonimo Parco Nazionale, esteso su 18.200 ettari, e la Riserva Speciale della Foresta d’Ambra (4.800 ettari). Queste aree protette sono state le prime del Madagascar a coinvolgere, nel 1989, le comunità locali nella gestione del territorio e nella programmazione degli interventi da attuare. Il nome dell’area deriva dalla resina, color ambra appunto, che trasuda dalla corteccia di alcuni alberi e che viene utilizzata a scopo medicinale dalle popolazioni del posto.

La Montagna d’Ambra è un massiccio vulcanico tra gli 850 e i 1.475 metri di altitudine, ricoperto da una rigogliosa foresta pluviale montana e costellato di numerosi laghi, fiumi e cascate. La sua biodiversità è eccezionale, grazie ad un micro-clima molto più fresco e piovoso rispetto alla regione circostante, con precipitazioni annue intorno ai 3.600 millimetri. Il periodo migliore per visitare l’area va da settembre a novembre, quando la temperatura è più calda ed è minore la probabilità di ritrovarsi sotto un acquazzone. L’ambiente è comunque sempre piuttosto umido, dunque è bene prevedere un adeguato abbigliamento per le escursioni.

La fauna di Montagne d’Ambre è caratterizzata da molti endemismi del Madagascar, ma anche da endemicità esclusive della zona. E’ innanzitutto un ottimo luogo per gli amanti del birdwatching. Le specie di uccelli sono ben 77, tra cui l’ibis crestato di foresta, l’acchiappamosche del paradiso, il martin pescatore malachite (Corythornis vintsioides), il barbagianni del Madagascar (Tyto soumagnei), il merlo del Madagascar bianco e nero (Copsychus albospecularis), la ghiandaia marina pitta (Atelornis pittoides) e uccelli che si trovano solo qui, come il codirossone Monticola erythronotus. La zona ospita inoltre 25 specie di mammiferi, tra cui spiccano 7 varietà di lemuri sia diurni (in particolare l’Hapalemur griseus occidentalis che è il più piccolo tra i lemuri diurni, il lemure di Sanford e quello coronato) che notturni (come il valuvi forcifero, Phaner furcifer, endemico di queste aree) e 6 carnivori tra cui la mangusta dalla coda ad anelli (Galidia elegans), il fossa e il falanouc (Eupleres goudotii). Vi sono poi 60 specie di rettili, in particolare i gechi coda a foglia del genere Uroplatus (come il rarissimo U. allaudi endemico del nord del Madagascar, il piccolo U. ebanaui e il barbuto U. sikorae), il camaleonte dal naso blu (Chamaeleo boettgeri) e il camaleonte dalla coda mozza (Brookesia micra).

La flora di Montagne d’Ambre è altrettanto ricca, con oltre 1.000 specie di vegetali sinora censite. A colpo d’occhio, le prime ad attirare l’attenzione sono le felci arboree e le enormi felci epifite con una peculiare forma a nido di uccello che crescono sugli alberi. La foresta è popolata da preziose essenze di legno, come il palissandro e il Canarium madagascariense. E’ inoltre possibile osservare il caratteristico Pandano con i suoi frutti rossi simili a pigne, straordinari esemplari di ficus strangolatore e molte varietà di palme, liane, orchidee e bromeliacee.

L’area è facilmente visitabile perché ben attrezzata, soprattutto all’interno del parco nazionale che offre vari circuiti adatti anche ad una scarsa preparazione fisica. I sentieri sono ben mantenuti, attraversano foreste di rara bellezza e conducono a laghi vulcanici, cascate sacre ed emozionanti belvedere. Con qualche giorno a disposizione è anche possibile combinare diversi circuiti per creare un trekking più articolato.