Parco Nazionale dell’ Isalo

Il Parco Nazionale dell’ Isalo si estende per 81.500 ettari sull’omonimo massiccio di arenaria formatosi in epoca giurassica. L’ Isalo è il grand canyon del Madagascar, dove rocce calcaree, plasmate dal vento e dalle piogge in pinnacoli e strane forme e tappezzate di licheni arancioni e verdi, si alternano all’arida savana e a profonde gole scavate dai fiumi e ricoperte dalla vegetazione, creando paesaggi spettacolari e molto suggestivi all’alba e al tramonto.

Fauna dell’ Isalo

Oltre ai suoi scorci panoramici mozza fiato, il parco è ricco di specie animali e vegetali endemiche che vi si sono potute sviluppare grazie ad una particolare combinazione di elementi geomorfologici e climatici, unica nel Paese. Tra le specie di lemuri che si possono incontrare, troviamo il catta dalla coda ad anelli, i lemuri bruni (Eulemur fulvus), il raro lemure dalla testa nera (Eulemur cinereiceps), il sifaka di Verreaux, il microcebo murino ed altri microcebi notturni. L’ Isalo è poi interessante per il birdwatching, offrendo buone occasioni per avvistare uccelli rari come il tordo pettirosso di Benson, l’upupa marginata, l’ibis crestato (Lophotibis cristata) e oche dal becco bitorzoluto (Sarkidiornis melanotos). I canyon solcati da corsi d’acqua sono inoltre popolati da rane endemiche, tra cui la rana “arcobaleno” (Scaphiophryne gottlebei) e la Boophis occidentalis. Nelle aree più secche e assolate potreste anche incontrare il boa di Dumeril, lungo 2 metri e dalla livrea riccamente decorata con intricati disegni.

Flora dell’ Isalo

La vegetazione è caratterizzata da praterie secche punteggiate da piante rade e cespugli, tra cui spiccano le palme tipiche di questa regione (Bismarkia nobilis) e l’endemico Pachypodium rosolatum, detto “piede d’elefante”, che con il suo tronco tozzo a bottiglia e le molte ramificazioni assomiglia ad un baobab bonsai, pur non avendo alcuna parentela con i baobab. La savana dell’Isalo è inoltre habitat dell’Aloe isaloensis, una specie nativa di aloe. In prossimità dei canyon più profondi e umidi si trovano invece felci, pandani, palme, pervinche del Madagascar (soprattutto della specie ovalis) e liane a cui aggrapparsi per farsi immortalare in foto giocose.

Tra le rocce e nelle numerose grotte dell’ Isalo sono nascoste molte tombe dei Bara, il gruppo etnico che abita queste aree. Un luogo tanto particolare è avvolto da misteriosi fady; ad esempio i viandanti che si avventurano devono porre una pietra sopra i cumuli già esistenti per ingraziarsi gli antenati che proteggono i sentieri. Fuori dal parco, lungo la strada per il punto panoramico della “finestra dell’Isalo”, vi è un piccolo museo etnografico che illustra la vita dei Bara.

Il periodo migliore per visitare il parco va da aprile a ottobre. Esistono diversi itinerari, tra canyon, creste, cascate, piscine e pozze d’acqua cristallina, dove è possibile fare un bagno rinfrescante. I circuiti possono anche essere combinati tra loro in trekking di più giorni.